giovedì 5 gennaio 2012

Cronaca


Insoddisfatta dal Capodanno Ragazza si uccide a 15 anni

BARBARANO. La ragazzina abitava con la famiglia a Ponte di Barbarano e frequentava la seconda superiore all'istituto Montagna in città. Ha lasciato un ultimo messaggio  su Facebook a Capodanno in cui traspariva amarezza. Poi non ha scritto più nulla

La delusione. «Un Capodanno deludente, sta andando tutto male...». È questo l'ultimo post sulla sua bacheca di Facebook. Poi, per oltre un giorno e mezzo, più nulla. 
E ieri, poco prima delle 17, la decisione di farla finita a soli quindici anni. Quando è stata trovata per lei, purtroppo, non c'era più nulla da fare. Qualsiasi tentativo di soccorso è stato vano. 
La notizia della tragedia si è sparsa velocemente sia tra i compagni dell'istituto vicentino Montagna che frequentava con risultati eccellenti, sia a Ponte di Barbarano. Una piccola comunità dove tutti si conoscono e dove ieri nessuno se la sentiva di dire nulla. Il paese era attonito, ancora sotto choc e si è stretto attorno ai parenti. In tanti, fino a tarda ora, hanno cercato di portare un po' di conforto e di sostegno a una famiglia colpita da una simile tragedia. Che cosa sia successo negli ultimi giorni di così drammatico da indurre la ragazzina a pensare che non ci fosse via di scampo non si sa ancora. La giovane non ha lasciato alcun biglietto; i sanitari del Suem e i carabinieri della stazione, con il maresciallo De Francecantonio, hanno cercato a lungo di consolare i genitori e le due sorelle. I militari hanno informato il pubblico ministero di turno Severi.

Le ipotesi. Forse una delusione sentimentale, forse un'incomprensione o un dissidio con qualcuno a lei molto caro che credeva più grave di quello che in realtà era o, forse, un senso di solitudine e di abbandono, la paura di essere isolata quando, in realtà, era circondata da tante persone che le volevano bene.
Di certo nessuno avrebbe in alcun modo potuto prevedere un gesto simile.

Il compleanno. Aveva festeggiato il suo quindicesimo compleanno solo qualche giorno prima, a Natale. Sembrava che andasse tutto bene e la sua pagina di Facebook era stata letteralmente bombardata dai messaggi. Tantissimi auguri da amici, compagni di scuola, parenti. Lei aveva promesso che avrebbe risposto a tutti, personalmente, ma non ha avuto il tempo di farlo. 
Che cosa sia successo nei giorni seguenti resta un mistero. Tutti ricordano la giovane come una ragazzina allegra, spensierata, dinamica. 
«Aveva una vitalità contagiosa - spiega un docente della scuola media di Barbarano, che la ricorda bene -: era una giovane che piaceva a tutti per la sua simpatia. Se penso a lei la vedo sempre sorridente. Credo di non averla mai vista arrabbiata o con il broncio».
«Non c'è niente da dire - considera, tra le lacrime, una vicina di casa -. Era una bambina d'oro, sembrava fosse sempre felice. Quando ho saputo che cos'era successo non riuscivo a crederci. Mi sembrava impossibile. Era solare, gentile. Una persona molto semplice ma nello stesso tempo speciale. Aveva un carattere dinamico, a volte un po' da "maschiaccio" e le piaceva giocare a calcio o correre sullo skate». 

Facebook. Ieri, fino a notte fonda, in tanti, soprattutto i suoi compagni della seconda del Montagna hanno salutato la loro amica su Facebook. «Io e te avevamo legato da poco, ma eri già diventata un'amica. Sembra impossibile, quando senti queste cose sembrano così lontane da te, così dolorose. Rimarrai nei miei ricordi per tutta la vita». «Il più delle volte ci si isola e si ha paura a parlare con gli amici perché si teme di essere presi in giro esternando le proprie paure - scrive un'altra -. Invece ci si dovrebbe sempre confidare». «Ci hai spezzato il cuore - aggiunge un altro -. Perché non ne hai parlato e non hai condiviso le tue angosce?»
L'adolescenza, periodo di rapide trasformazioni sul piano fisico, psicologico erelazionale rappresenta una fase particolarmente delicata dello sviluppo: molte sono le sue potenzialità e le sue risorse, ma elevato è il rischio di perturbazionisia intrapsichiche che interpersonali - spiegano gli esperti -. Le espressioni del disagio adolescenziale possono essere molteplici, in relazione alle caratteristiche di personalità ed ai diversi contesti socio-familiari». «Così, se ad un estremo del continuum - continuano - troviamo tutte quelle forme di reazione "internalizzate" (come depressione, disturbi d'ansia, anoressia nervosa ebulimia, etc.), all'estremo opposto vi sono le forme "esternalizzate". Sono comportamentiche turbano gli equilibri familiari, scolastici e sociali, come la commissione di reati o l'abuso di sostanze, che non sempre implicano nell'adolescente la consapevolezza di una sofferenza, ma costituiscono dei veri e propri campanelli d'allarme per gli adulti che li osservano nell'ambito della famiglia, della scuola e delle istituzioni».

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